giovedì 31 marzo 2016

Succede se i maestri sono tutt'e due maschi


Quest'anno la Pasqua è bassa, arriva nell'ultima settimana di marzo.
In classe ascolto i ragazzi che raccontano uno alla volta fatti e leggende della storia romana, la lezione sta per finire, cerco di tenerla viva fino in fondo e prendo appunti sul registro elettronico.
D'improvviso la porta si apre e Matteo irrompe nella stanza.
"...ciao ragazzi..."
Scorre un paio di volte lo sguardo in giro, poi mi individua seduto ad uno dei quattro tavoli esagonali insieme agli alunni.
"...ciao Paolo, ti volevo dire un paio di cose, ma ora me le sono dimenticate, però te ne dico un'altra. Non gli ho dato lezioni per le vacanze di Pasqua perché mi sembra che avevamo deciso che quando è vacanza è vacanza... Vero?..."
Lo guardo attonito e prima che il cervello possa intervenire mi sento rispondere:
"...perché domani iniziano già le vacanze?..."
Matteo muove le labbra, ma non sento la sua risposta perché in classe è partito un boato di esultanza, i maschi improvvisano una ola, alcune femmine ridono, altre scuotono rassegnate la testa.
Non resta nemmeno il tempo per dirgli di prendere i diari.

Paolo Scopetani


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